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Channel: Recensioni – Puce 72
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Due mesi di iPhone 6S

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Gli stessi motivi che mi hanno portato a scrivere qualche dettaglio in più dopo due mesi di Apple Watch, mi portano oggi a raccontarvi qualche esperienza d’uso in più dopo due mesi col nuovo iPhone 6S; in questo caso le osservazioni saranno più limitate perché parliamo di un prodotto che non è certo nuovo per il mercato…

Touch ID. Se il Touch ID è stato, due anni fa, la principale innovazione dell’iPhone 5S, con l’iPhone 6S raggiunge livelli di perfezionamento inaspettati: la sua velocità è tale che, anche volendo, è quasi impossibile premere il tasto home senza farsi riconoscere il dito, cosa che invece capita di voler fare se si vuole (per esempio) richiamare banalmente la fotocamera… ma anche a questo c’è rimedio: basta premere il tasto di accensione/standby.

Fotocamera. Come già descritto nella recensione originale, pur aumentando il numero di pixel, la qualità globale delle foto è rimasta grossomodo quella del modello precedente, comunque molto buona per un telefono. Simpatiche le live photo, anche se devo ancora capire quanto siano sfruttabili e realmente godibili (l’ho abilitato raramente, ma onestamente in questi due mesi ho avuto anche poche occasioni da fotografo occasionale)

Prestazioni. La differenza si avverte, forse anche perché gli sviluppatori hanno imparato a sfruttare meglio Metal, oppure perché l’incremento di prestazioni hardware ha superato, a questo passaggio, l’incremento della complessità del software.

3D Touch. Rimane sempre la novità maggiore di iPhone 6S. Sfruttato ancora poco all’interno delle App, offre però dei comodissimi shortcut sulle stesse App quando “premiamo forte” sulla relativa icona nella home… tra i più comodi, il richiamo delle info personali sull’App “Contatti” (perlomeno per me, che nelle note del mio contatto memorizzo anche diverse info utili che voglio avere sempre sottomano). A parte questo, diventa comodo per le anteprime, soprattutto parlando di immagini (anche se alcuni automatismi sono ancora viziati dalle vecchie abitudini) ma soprattutto diventa utile quando si vuole utilizzare lo spazio della tastiera come trackpad.

Touch ID, again. Ferma restando la sicurezza legata al fatto che l’impronta digitale (anzi, il suo modello matematico) viene memorizzata (crittografata) su un apposito chip isolato dal resto dell’archietettura e non è accessibile a nessuno, a nessuna App, e nemmeno alla stessa Apple, ma solo dallo stesso Touch ID per dare o meno conferma sulla corrispondenza dell’impronta (questa architettura viene chiamata, d aApple, Secure Enclave)… fermo restando tutto ciò, dopo l’apertura concessa (già da iOS 8) all’utilizzo della verifica dell’impronta anche ad App di terze parti, Touch ID è diventato il punto di riferimento per sbloccare molte App: personalmente lo utilizzo ovunque sia possibile, dagli acquisti su App Store, all’accesso dati su Phone Drive, per non parlare di Amazon, Dropbox, e molti altri ancora…
Insomma, non sarà una caratteristica specifica di iPhone 6S, ma il fatto che il supporto a Touch ID si sia ampliato è, dal mio punto di vista, una una buona notizia (nonostante alcune controversie *) e il fatto che iPhone 6S abbia un Touch ID molto più performante rende l’ultimo modello di melafonino più interessante anche sotto questo punto di vista

* le controversie nascono dal fatto che non tutti considerano la biometria come una via sicura per la sicurezza: una “password biometrica” è una password che non si può cambiare, quindi l’eventuale compromissione di tale “password” sarebbe senza via d’uscita. In parte concordo con questo punto di vista, ma mi pare che la soluzione scelta da Apple, a differenza di altre, e al di là di improbabili (anche se non impossibili) furti di impronta con relativa “ricostruzione” sia relativamente sicura e sufficientemente comoda da consentirne un’ampia adozione… anche perché l’eventuale compromissione richiederebbe comunque anche l’accesso fisico al dispositivo. Nel complesso mi sento di dire che il livello medio di sicurezza si sia alzato grazie al Touch ID.


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